CAMBIAmente
Per prima cosa permettetemi di dirvi con un certo orgoglio che il 20 Febbraio del 2002, ben 16 anni fa, ho fondato Modhi Studio.
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Bene. Oggi ho voglia di darvi dei numeri molto importanti che ho acquisito da una mia recente ricerca:
- Il 50% delle aziende italiane chiude nei primi 2 anni,
- L’80% del totale invece chiude nei primi 5 anni,
- Il 96% delle aziende italiane chiude nei primi 10 anni.
Questo è lo spaventoso tasso di Mortalità Aziendale nel nostro Paese.
Sinceramente non so voi, ma a me questi dati hanno lasciato un grande amaro in bocca. Sono dati che se non mi credete potete trovare facilmente in rete.
Prima o poi qualsiasi strategia aziendale deve affrontare il cambiamento. I tempi passano e il cambiamento sociale, della moda e della tecnologia avviene.
Molte grandi aziende hanno avuto serie difficoltà, hanno sofferto per non aver saputo cambiare abbastanza in fretta. Attenzione però, quasi sempre, l'errore non è nella velocità di questo cambiamento, ma nella sua direzione.
Il cambiamento pone le aziende di fronte ad un grande dilemma: opporsi al cambiamento o seguire la corrente? Di solito tenere un “piede in due staffe” è il modo più popolare per reagire al cambiamento, ma anche il meno efficace.
"Proponiamo ai nostri clienti il nuovo prodotto insieme al nostro prodotto attuale e lasceremo decidere a loro." Normalmente sono queste le frasi che sento dire in giro…
Ma cosi proprio non funziona…
Vi faccio un esempio. Qualche giorno fa, nel preparare la mia attrezzatura da moto per la nuova stagione, mi sono recato presso un noto salone per accessori moto per acquistare un nuovo casco. Appena entrato, mi sono messo a girovagare per il negozio incuriosito dalle novità del settore.
E tra file infinite di abbigliamento e montagne di scatole di caschi quasi senza accorgermene, la mia attenzione è andata su un casco in particolare, attirato dal nome del produttore. E quindi? Niente. Una nota marca che da oltre vent’anni è sinonimo di valigie per moto ha esteso la propria linea di prodotti fino ad arrivare a produrre caschi.
Qual è secondo me il problema? Semplice.
Se cerco di cambiare i risultati della mia azienda, non lo devo fare estendendo la linea dei miei prodotti al punto da perdere il potere che il mio Brand aveva conquistato negli anni. Facendo cosi si rischia di non fare colpo nel nuovo business e di perdere anche la credibilità nel business precedente. Il nome del Brand ha potere solo nel campo che ha conquistato.
Quando esce dal suo campo, perde anche il suo potere. Nel mio esempio la sensazione che ho provato nell’indossare "quel casco" è di mettermi "per cappello" una valigia.
Sicuramente il casco è realizzato nel migliore dei modi, non discuto, ma il problema non è mai il prodotto, il problema è la percezione nella mente del cliente.
Ed ecco spiegato perché questo non può funzionare.
Se voglio cambiare la tipologia dei miei prodotti, mi devo concentrare sulla percezione del mio cliente e non nel spiegare ad esso quanto valido sia ciò che ho creato. Devo lavorare sull’idea.
Quindi, ora tutto il tuo lavoro si deve concentrare su un’idea semplice, non stai costruendo una casa, non ti servono i mattoni e la malta, stai costruendo una percezione nella mente dei tuoi clienti, e lo devi fare con le parole semplici, dirette, che portino al cambiamento, alla tua nuova esperienza di acquisto.
Dobbiamo focalizzarci su qualcosa di semplice ma che sia memorabile, efficace, un nuovo successo. Quando le persone percepiranno questo, si aspetteranno da te che tu abbia importanti risultati, agendo in modo da aiutarti ad ottenere successo.
Questo metodo di ragionamento ti aiuta a sviluppare i passi successivi all’interno della tua azienda, infatti le persone migliori vogliono lavorare nelle aziende migliori.
Guidare il tuo cambiamento ti serve per capire cosa hai bisogno per raggiungere i tuoi obiettivi e questo per te è un grandissimo vantaggio perché questo ti permette di sapere ciò di cui hai bisogno per realizzarlo.
Una frase che adoro di Al Ries, pioniere del posizionamento ed esperto mondiale di marketing, dice: ”I ricchi portano orologi Patek Philippe e guidano Rolls-Royce. Ma non diventerai ricco comprando l’orologio giusto o guidando la macchina giusta.”
Ciò che si deve fare è studiare cosa hanno fatto i ricchi prima di diventare tali, non cosa fanno dopo. A volte però siamo talmente concentrati dal svolgere le nostre mansioni quotidiane che non vediamo il pericolo devastante della prossima generazione.
Il cambiamento però non è fare un prodotto nuovo. Questo è un concetto che voglio esprimervi a chiare parole. Un prodotto nuovo non si differenzia nella mente delle persone semplicemente perché è nuovo. La novità sta nel dialogo mentale che volete fare con i vostri clienti per catturare la loro attenzione. Il prodotto sarà solo il veicolo per muovere il vostro messaggio.
Nulla è per tutti. Nulla va bene per tutti. Nessun prodotto o servizio può rivolgersi a tutti. Ci saranno sempre persone che vogliono essere diverse dagli altri, che semplicemente vogliono scegliere qualcosa che la maggioranza non vuole. Non concentratevi in qualcosa che possa piacere a tutti, perché questo non esiste. ANZI! Finirebbe per non essere scelta da nessuno.
Il futuro appartiene alle aziende che sviluppano oggi il loro punto d’incontro con il cambiamento.
Pensa in grande e dai forza alle tue idee.
Grazie per aver letto questo articolo.
Diego Brazzale